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Overtourism: il primo studio scientifico

overtourism

Federalberghi Veneto e la società di consulenza Sociometrica presentano pubblico il primo“Rapporto sull’Overtourism”. L’indagine, realizzata con il contributo di Teamwork e Cherry Bank, fa chiarezza per la prima volta in maniera scientifica sul fenomeno che rischia di condizionare negativamente il settore turistico italiano

 

Il primo “Rapporto sull’Overtourism” è stato commissionato da Federalberghi Veneto a Sociometrica, società di consulenza diretta da Antonio Preiti. E con il contributo di Teamwork e Cherry Bank.

Lo studio sul fenomeno dell’overtourism, analizzato per la prima volta in modo più sistematico e grazie all’ausilio di specifici indicatori, ha un obiettivo.

Cioè fornire una base solida per comprendere il tema del sovraffollamento turistico. Come? Mettendo al centro dell’indagine un approccio analitico e dati oggettivi.

Infatti lo studio ha voluto seguire un metodo scientifico e analitico che potesse aiutare a identificare l’effettivo “eccesso” di affluenza turistica. Cioè comprendendo le circostanze e le modalità con cui si manifesta il fenomeno.

Quindi per farlo si è partiti da una serie di indicatori fondati su dati disponibili e costanti nel tempo.

Quello più efficace presentato è il cosiddetto “Tourism Exposure” (Esposizione al turismo), costituito a sua volta da 2fondamentali indicatori.

Cioè l’intensità e l’estensione. Infatti entrambe le dimensioni risultano cruciali per comprendere e gestire gli impatti del turismo su una destinazione.

Una volta calcolati questi 2 indicatori (intensità ed estensione), lo studio si occupa di “normalizzarli”, vale a dire di considerarli su una scala comune comparabile. E poi di combinarli insieme, per creare l’indicatore fondamentale sintetico della “Tourism Exposure”.

È calcolato a 0 a 1. Quindi dove le destinazioni raggiungono il valore zero, significa che in quelle località sia l’intensità che l’estensione del fenomeno turistico è minimo, o del tutto inesistente.

Invece nel caso in cui il valore è invece 1, significa che si è in presenza della massima esposizione del comune al fenomeno turistico.

In sintesi, unendo i 2 indici, Venezia centro storico risulta al primo posto, raggiungendo il valore di 0,76 su una scala da 0 a 1.

Ciò significa che, rispetto a una teorica saturazione totale della popolazione e del territorio dell’isola di Venezia rispetto al turismo, saremmo a quota 76% con un massimo teorico del 100%.

Invece se considerassimo Venezia in quanto comune, perciò considerando sia il totale della popolazione, sia il totale dell’estensione del comune, allora il comune nella sua interezza sarebbe al ventottesimo posto.

Al secondo posto si colloca Lazise, con l’indice combinato dello 0,52, seguito da San Michele al Tagliamento a pari merito con cavallino Treporti (0,49).

Anche nel caso di questo indicatore sintetico e generale, non si può definire un valore oltre il quale vi sia un totale e complessivo overtourism, se non quando si raggiunga il valore massimo di 1 o ci si colloca nelle sue vicinanze.

Tuttavia, sottolinea l’analisi redatta da Sociometrica, è possibile predisporre indicativamente il “paletto” dello 0,75, valore di saturazione oltre cui la presenza turistica diventa difficilmente sostenibile e si innescano meccanismi negativi sia dal lato della domanda.

Infatti i turisti non visiterebbero 2 volte una località troppo affollata; sia dal lato della residenzialità perché la qualità della vita degli abitanti risulterebbe compromessa.

Per info
www.veneto.federalberghi.it

 

 

Foto di Rebe Adelaida su Unsplash

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