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Arabba, estate in movimento sulle Dolomiti

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Arabba, Dolomiti – Alla scoperta delle esperienze autentiche: escursioni, bike, vie ferrate, trekking di ogni tipo… nel paradiso dell’outdoor è impossibile annoiarsi.

Arabba e le vette dolomitiche che la cingono in un caloroso abbraccio sono il luogo ideale per chi ama lo sport e il divertimento all’aria aperta. Il tutto immersi nella quiete e nell’aria pura della natura. Trekking, ferrate e arrampicate, bike, corsa in montagna, passeggiate con panorami mozzafiato: c’è solo l’imbarazzo della scelta!
Qui l’estate è movimento e divertimento.

I trekking 


Trekking esclusivi, con guide esperte, di vari livelli di preparazione, in cui l’unica difficoltà è quella di scegliere tra i tanti percorsi e le destinazioni che cambiano ogni giorno.
Il Sentiero Geologico di Arabba, percorso “ad anello” con 18 tappe che parte e arriva a Porta Vescovo (quota 2.478) ed è molto interessante per l’aspetto geologico. Inoltre interessante per l’aspetto botanico e storico. Anche dal punto di vista paesaggistico è uno dei percorsi più belli delle Dolomiti: già alla partenza offre un’indimenticabile vista sulla Marmolada. Dal lato opposto si affaccia sul gruppo del Sella e arriva in vetta al Pizac offrendo uno spettacolo veramente mozzafiato. Si possono ammirare Col di Lana, Tofane, Averau, Nuvolau, Lastoni di Formin e Croda da Lago, Sorapis e Antelao.  Il giro completo richiede 7/8 ore ma il Sentiero può essere percorso anche parzialmente.
La Strada de la Vena, un percorso storico-culturale che ripercorre l’antica via del ferro usata fin dal Medioevo da minatori e commercianti. Si tratta di  un itinerario che collega la valle di Fodom a Colle Santa Lucia,  dove è possibile visitare le antiche miniere del Fursil, con il bellissimo Castello di Andraz, nei pressi del quale si trovava il forno fusore. Durata 5 ore.
Infine, un altro trekking da non perdere: un anello estremamente panoramico (la cui salita richiede circa 2 ore e mezza e l’intero percorso circa 4 ore), è il sentiero che passa tra le torrette del Bec de Roces, pinnacoli di rocce corallifere dalle forme bizzarre simili a torri dalle quali si può scorgere la catena di Porta Vescovo, la Marmolada, la Civetta, il Pelmo e le altre cime circostanti.

 

La natura da vicino


Le montagne che abbracciano Arabba sono uno scrigno naturale di tesori nascosti che aspettano solo di essere scoperti. Flora e fauna dalle infinite peculiarità rendono questi luoghi idilliaci e unici ma meritano un’attenzione particolare, più profonda, che arricchisca la nostra conoscenza e lasci il segno nella memoria. Un’escursione nella natura, quindi, è certamente un’occasione per scoprire i segreti dei fiori e delle piante che creano panorami bellissimi e profumano l’aria di questi luoghi e per osservare le orme degli animali sui sentieri e nel bosco. Da non perdere quindi l’appuntamento tutti i giovedì alle ore 16, dal 29 giugno al 7 settembre con “Curiosando nella natura”, trekking naturalistico con un accompagnatore di media montagna alla scoperta delle meraviglie del territorio.
Il 22 giugno alle ore 9 immancabile la camminata che, partendo da Arabba in direzione Passo Pordoi attraverso il laghetto “Liech de Chel Vesco”, porta su sentieri d’alta quota in mezzo alla fioritura dei rododendri per poi raggiungere il “Col di Portados” con una vista spettacolare sul massiccio del Sella. Circa 5 km, 4 ore a/r con accompagnamento.

 

Le vie ferrate

Per i più avventurosi,  Arabba è  tra le location per eccellenza delle vie ferrate e dei sentieri attrezzati con un’offerta di molteplici opportunità. La Ferrata Fusetti al Sass de Stria, vicino al Passo di Valparola l’hanno costruita gli Alpini. Si scopre che è dedicata alla memoria del Tenente Mario Fusetti. In particolare, combatté con onore in questa zona durante i cruenti scontri del Lagazuoi nella Prima Guerra Mondiale.

Ferrata di medio-bassa difficoltà ma comunque appagante, è un percorso tra trincee e gallerie di guerra molto emozionante. La Ferrata delle Trincee si sviluppa lungo una cresta che separa la Marmolada dal Gruppo Sella. Il primo tratto molto fisico richiede un buon allenamento per la mancanza di appigli; il tratto centrale adrenalinico per l’esposizione; mentre l’ultima parte tra gallerie e discesa verso il Rifugio Padon richiede attenzione perché franoso. Tra le ferrate più difficili anche la Ferrata Piazzetta al Piz Boè (3.152 mt): impegnativa e con un elevato dislivello, è riservata ai più allenati ma il panorama a 360° che si gode dalla cima ripaga da ogni fatica.

 

Itinerari su due ruote


In mountain bike, in e-bike o con la bici da strada: ogni appassionato trova ad Arabba il proprio tour ideale. Il Panoramic Tour Arabba, itinerario panoramico per mtb; dal centro di Arabba sale con la funivia di Porta Vescovo, ridiscende lungo il Trail Porta Vescovo Rosso in direzione Pont de Vauz per la salita al Passo Pordoi con la Telecabina Fodom. In particolare si affrontano emozionanti sali-scendi fino al Monte Burz.
Per chi invece vuole fare una pedalata più “slow”, ci sono sempre gli appuntamenti settimanali in e-bike con guida sui sentieri più facili e panoramici, per godere delle bellezze del territorio pedalando baciati dal sole.
Per gli amanti della bici su strada Arabba è considerata strategica, poiché al centro delle Dolomiti e dei Passi più iconici, basti pensare che un ciclista allenato può raggiungere da Arabba, via Passo Falzarego o Giau, Cortina d’Ampezzo, scalare il Passo Tre Croci per arrivare a Misurina e affrontare la salita fino a Tre Cime di Lavaredo e poi rientrare.

 

Andraz, il castello più alto d’Italia


È uno dei simboli di maggior interesse dell’arco alpino e sicuramente landmark indiscusso della valle di Fodom. Costruito nel 1027, raggiunse il massimo splendore sotto la guida dei principi-vescovi di Bressanone. Sorge su un grande sperone roccioso trasportato a valle durante l’ultima glaciazione ed è per questo riconosciuto come il castello più alto d’Italia.

Durante il conflitto del 1915-18 venne bombardato dagli austriaci e fu teatro di uno dei fronti di combattimento più cruenti di tutta la Prima Guerra Mondiale.Tutto ciò ha portato al riconoscimento dell’UNESCO delle Dolomiti quale Patrimonio dell’Umanità. Una visita alle sue stanze, alle gallerie, ai cortili e al Museo restituisce quell’aria di storia e di mistero per cui la rocca è tanto apprezzata. Aperto da giugno ad ottobre vale davvero una visita.

 

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