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Gli Italiani vogliono viaggiare, aumenta la spesa ma meno della media europea

Turismo in crescita. La spesa degli italiani destinati ai viaggi è aumentata ma meno rispetto alla media europea.
Italiani più attenti alle questioni ambientali e prende piede il fenomeno “Bleisure”.

 

Viaggiare continua a rimanere uno dei sogni degli italiani. Gli Italiani vogliono viaggiare, aumenta la spesa ma meno della media europea
Il budget dedicato a viaggi e vacanze è infatti aumentato negli ultimi tre anni ma,  in misura ridotta rispetto alla media europea. È quanto emerge dal sondaggio realizzato dalla società globale di servizi professionali Alvarez & Marsal (A&M), pubblicato nel report “Travel in Flux”.
Secondo il rapporto il 39% degli intervistati sostiene di aver incrementato  la propria spesa per vacanze e viaggi, il 10% con un incremento significativo, mentre per il 29% l’aumento è stato più moderato. A livello europeo invece il 52% degli intervistati ha sostenuto che il budget dedicato alle vacanze sia cresciuto, di cui il 19% in maniera considerevole.  L’Italia si discosta dalla media europea di coloro che hanno ridotto le proprie spese per vacanze: il 25% degli italiani intervistati ha affermato di aver ridotto significativamente (18%) o leggermente (7%) le proprie spese. In Europa, in totale, solo il 18% ha ridotto i propri consumi di cui solo il 6% in maniera considerevole.
I motivi che hanno determinato l’eventuale aumento nei budget sono da ricercare, secondo il consumatore italiano, in una maggiore disponibilità di risparmio avvenuto durante il periodo pandemico o comunque in una migliore gestione delle risorse finanziarie. Più in generale, gli europei inseriscono tra le motivazioni di una crescita della spesa anche la scelta di dare priorità ai viaggi rispetto ad altre voci del budget familiare.
“Il rapporto certifica chiaramente alcuni elementi. Innanzitutto la capacità di ripresa e resilienza del comparto turistico europeo che è stato in grado di risollevarsidopo la pandemia” commenta Alberto Franzone, co-Country Head di Alvarez & Marsal in Italia. “In secondo luogo – continua Franzone – la relativa riduzione del budget   dedicato ai viaggi degli italiani rispetto ai loro corrispettivi europei, è certamente legato a un fenomeno inflattivo importante, anche dei trasporti a medio lungo raggio, che paradossalmente ha fatto riscoprire le vacanze low-cost nel Bel Paese!” .
La riduzione del potere d’acquisto si riflette anche sui professionisti. Ha infatti preso piede il fenomeno del “Bleisure“, una combinazione di “affari” e “tempo libero” riferita alla tendenza degli uomini d’affari ad aggiungere alcune visite turistiche ai propri viaggi di lavoro. Ed Bignold, Managing Director dei Corporate Transformation Services di A&M ha dichiarato: “L’industria dei viaggi ha dimostrato una straordinaria resilienza post-Covid e l’ascesa dei viaggi bleisure è un ulteriore esempio di come il settore si sia adattato alle preferenze in continua evoluzione dei consumatori. La crescente propensione dei viaggiatori ad armonizzare lavoro e tempo libero segna una profonda trasformazione nelle abitudini di vacanza, in cui i consumatori adottano un approccio più pragmatico al viaggio”. A livello europeo, infatti, il 37% dei professionisti dichiara di aver scelto  opzioni di bleisure proprio a causa dell’aumento del costo della vita
Infine, la ricerca si è focalizzata sull’importanza dei criteri ESG  nella scelta della destinazione in cui l’Italia seppur di poco rispetto alla media europea dimostra una maggiore sensibilità ai temi: il 37% degli italiani infatti sostiene di non essere disposto a pagare di più per ospitalità in regola con i criteri ESG mentre gli europei toccano quota 39%. Più significativa invece la distanza nella disponibilità di spesa: il 60% degli italiani infatti sarebbe disposto a pagare tra il 5 e 10% in più per destinazioni che dimostrano una maggiore attenzione ai temi ambientali e sociali mentre la media europea si ferma al 55%. Nello specifico per contrastare il mutamento climatico gli italiani in questi anni hanno scelto mete vicino casa, ridotto il numero di viaggi e optato per paesi attenti al tema. In Europa invece molti degli intervistati per contrastare il fenomeno climatico hanno deciso di ridurre il numero di viaggi scegliendo però mete più distanti.

 

 

 

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