Il Forte Village Resort è “forte” per tante cose. Storia di pioneristica lungimiranza imprenditoriale. Negli anni Settanta Lord Charles Forte intuisce la potenzialità turistica di questo angolo di Sardegna a 45 Km circa da Cagliari, porta in Italia il concept del resort di lusso e in un attimo lo pone alla ribalta sulla scena internazionale. Il jet set subito lo sceglie e ne fa una delle sue case preferite. È forte per lo snocciolarsi continuo di premi. Se vai a vedere nel suo palmares trovi che per quindici anni di seguito si è aggiudicato il World’s Leading Resort. L’ultimo l’anno scorso. E direi: non è da tutti.
I suoi blasoni però non devono spaventare. Il Forte è una struttura dall’anima esclusiva ma friendly. Certo si fa pagare, ma, come dicono gli anglosassoni, è value for money.
Mi basta un’ora da tutte le principali città italiane e al Forte ci sono. Se sono all’estero, sono, toh, circa due. Non cambia molto. Ma so che quando arrivo ho tutto quello che voglio ed è una sensazione paradisiaca. La prima cosa ad essere spettacolare è il microclima. Non ci sono correnti fredde in questo tratto di costa, le montagne, alle spalle della struttura, le respingono. In compenso quasi un anno ininterrotto di sole è proprio un bel vivere. Sembra di essere ai tropici, per di più mi hanno detto, qui l’acqua di mare è più calda di circa due gradi rispetto al resto della Sardegna. Sono qui. Alle Dune sono un’habituè ormai da anni ma volendo ho altri 7 hotel tra cui scegliere. E 21 ristoranti sul mare o immersi nel verde, con ben tre chef stellati, 12 campi da tennis, 3 da calcetto, uno da calcio da regolamentare, uno da basket, una pista di gokart, una da bowling, un diving range, un putting green, una discoteca. C’è persino una piazzetta, cuore pulsante di tutto il resort, che lo fa essere agli occhi degli ospiti proprio una dimensione a parte. Ma, lo confesso, come ogni anno io sono içi per le Thermae. Che poi, lo dico da frequentatrice, per me è l’aspetto più caratterizzante di tutto il resort, un unicum a livello internazionale. C’è il brevetto mondiale dell’olio marino, un’acqua marina naturale di colore bruno e ricca di magnesio che favorisce gli scambi ionici con l’organismo. C’è il quartier generale di uno dei maggiori esperti del settore, il dottor Angelo Cerina, la collaborazione, caso unico in Europa, del Centro di Ricerche in Bioclimatologia Medica, Biotecnologie e Medicine Naturali dell’Università di Milano. Potrei andare avanti ore a parlare a spiegare ma non ne ho molta voglia a dire il vero. Sono appena arrivata e già penso alle coccole del centro e al suo percorso talasso di sei vasche a differente temperatura e densità salina. Ci penso ed eccomi qui, finalmente, a galleggiare senza pensieri e in uno scenario da sogno sull’olio marino. Poi seduta di massaggio in acqua. Fra pochi minuti non sentirò più allergie, dolori, stress, acciacchi. Poco più in là vedo la squadra del Bayern. Sono qui, come me, in ritiro, per lo stesso motivo. A pensarci, in questi anni ho trovato anche Juve e Inter. A proposito di sportivi…. Chissà dove è finito Alessandro? Mi ha detto che sarebbe andato al campo di erba vera a vedere i professionisti allenarsi.
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