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La nuova Guida Michelin 2019 riserva sorprese, tra new entry, nuove stelle e qualche delusione

E’ stata presentata, come consuetudine annuale, la nuova Guida Michelin 2019 e, come ogni anno, non sono mancate le sorprese nella classifica gastronomica più seguita d’Italia e non solo.

In Italia i ristoranti stellati, annunciati da Gwendal Poullennec, nuovo direttore internazionale delle guide Michelin, sono 367, con 29 novità, 9 delle quali al Sud.

In sintesi:

10 ristoranti tre stelle, con una novità, il ristorante di Mauro Uliassi;
– 39 ristoranti due stelle (-2);
– 318 ristoranti stellati (+12), con 29 nuove entrate.

Due, se si vuole, sono i veri “vincitori” di questa kermesse: il primo è Mauro Uliassi che, con il ristorante che porta il suo nome, ottiene le ambite Tre stelle, il secondo è di sicuro Antonino Cannavacciuolo, che è stato capace di far crescere egregiamente gli chef che hanno lavorato e lavorano con lui, lanciandoli nell’Olimpo della cucina. Tanto è vero che i suoi due bistrot, a Novara e a Torino, hanno ottenuto la Stella.

Ma veniamo a Uliassi; di lui la Guida scrive: “Tappa immancabile per i veri gourmet, il ristorante gode di una posizione privilegiata, con una piacevole brezza marina che allieta le belle serate estive e l’inappuntabile servizio diretto da Catia, sorella di Mauro, coppia modello di professionalità nel panorama dell’alta ristorazione italiana. Cucina rispettosa del territorio, ricca di sapori e con un originale binomio mare-selvaggina, Uliassi rende sicuramente omaggio alla bella regione marchigiana”.

Tre stelle meritate quindi, per uno chef innovatore che elabora piatti di grande effetto, partendo dalle materie prime che offre il territorio. Materie prime eccellenti, che nelle sue mani, diventano “esperienze culinarie”.

Chef Cannavacciuolo raggiunge quindi quota 4 Stelle, due per il suo Villa Crespi ad Orta (no), palazzo che s’affaccia sull’omonimo lago, un 5 stelle che fa parte dei Relais&Chateau, e due per i suoi bistrot. Un grande successo, figlio, coem detto, di un perfetto lavoro di squadra e di grande attenzione per materie e preparazione dei piatti.

Enrico Bartolini è un altro nome da tenere d’occhio: infatti, a Penango, presso la Locanda del Sant’Uffizio, ottiene il suo sesto riconoscimento, diventando il cuoco italiano più stellato del momento.

Un po’ di numeri:  la Lombardia è la regione più stellata, con 2 novità: 60 ristoranti. Il Piemonte, grazie a 5 novità, riconquista la seconda posizione, con 45 ristoranti. Mentre la Campania, con due novità, è terza, con 43 ristoranti. Per le province, Napoli conquista la vetta con 24 ristoranti, Roma passa in seconda posizione con 23 ristoranti stellati, mentre Bolzano riconquista il terzo posto. Seguono Milano, con 18 ristoranti, e Cuneo, a quota 17.

I dieci tristellati

Uliassi è il decimo tristellato in Italia. Ecco gli altri nove: Piazza Duomo ad Alba (CN), Da Vittorio a Brusaporto (BG), St. Hubertus, a San Cassiano (BZ), Le Calandre a Rubano (PD), Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio (MN), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (AQ).

Le delusioni

Non solo festeggiamenti, ma anche delusioni: la Guida Michelin non risparmia nessuno. Ed ecco qua le delusioni: Cracco che rimane con una sola Stella, nonostante abbia cambiato location ed ora sia nella prestigiosa galleria Vittorio Emanuele. Sempre a Milano Armani perde la Stella: la Capitale – si dice – gastronomicamente più vivace, quest’anno non ha avuto riconoscimenti nuovi, solo riconferme e anche declassamenti.
E poi delusione ancora più grande: solo due donne premiate, come a voler dire che uno chef non può essere femmina. Ma siamo alle soglie del 2019 e qualcosa non sembra quadrare. Ormai è fatta, ai patiti della Rossa non resta che attendere novembre 2019.

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