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Hotel San Rocco, Orta San Giulio – Orta Lake

Abitare tra due laghi è un po’ come tifare per una squadra al momento del derby. Maggiore o Orta.
Io sono della schiera degli Orta.
Perchè quando sono fuori voglio dimenticare tutto: pensieri, preoccupazioni, la città stessa. Non voglio vetrine griffatissime e bancomat e bar a ripetizione. Ne faccio anche a meno. Li trovo già senza muovermi da casa.
Voglio immergermi invece in qualcosa di completamente differente. Un nuovo scenario,una nuova pagina.
Dalla strada provinciale quando vedi il lago ed entri ad Orta è come se entrassi in una dimensione fiabesca.
Bastano una manciata di metri e dal grigio dell’asfalto si passa ad un unico colore cangiante.Tra il verde della natura e il blu intenso e profondo del lago che è tra i più belli d’Europa e il più occidentale di quelli prealpini.
La sua isola, San Giulio, giusto per capirci, è patrimonio mondiale dell’Unesco,e Orta, che prende il nome del lago che l’abbraccia tutta attorno, è uno dei borghi più belli d’Italia.
Vie, viuzze e viottoli che si intersecano lungo il lago dentro il centro abitato, tutto botteghe e laboratori artigianali.
E Orta è l’Hotel San Rocco e la barocca Villa Gippini insieme e viceversa.
I due edifici, uno accanto all’altro, sono un tutt’uno, collegati da un bellissimo ponticciolo in pietra, esattamente nel cuore del cuore di Orta. La prima volta sono rimasta a bocca aperta.
Ecco un bell’esempio di hotel-borgo diffuso di eccellenza che è uno snodarsi continuo di ambienti. Spazi piccoli, piccolissimi, spazi raccolti oppure a perdita d’occhio. L’effetto è spiazzante e un po’ straniante. Orta è da ogni parte. Ti guardi attorno e scopri un angolo del San Rocco e a me questo piace. Adoro i borghi diffusi. Mi danno la sensazione di dominare l’ambiente in cui si inseriscono, di averlo un po’ mio. Ma con il San Rocco, lo ammetto, è diverso. È una cosa strana ma quando diventi habituè di un luogo, perchè lo percepisci nelle tue corde, ti senti un po’ parte della sua famiglia. Ne parli quando hai l’occasione, lo consigli agli amici, ti inorgoglisci dei suoi successi.
Questo credo sia il senso della vera ospitalità. Questo ciò che un hotel deve dare a chi lo frequenta.
E ciò che dovrebbe ricevere dall’ospite che si è sentito.
Ecco il significato del “come a casa”…. Anche a casa difficilmente hai un borgo diffuso a portata di mano, una piscina fronte lago, un battello privato, il posto per l’elicottero, un centro benessere d’avanguardia, un romantico ristorante fronte lago e certamente, la sera, quando torni a casa, stanco dal lavoro, difficilmente ti ritempri gustando etichette italiane e internazionali di pregio, o hai a disposizione lo chef Paolo Viviani a prepararti comande su misura e soprattutto il suo famosissimo risotto olimpico.

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