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L’Alto Adige incontra Milano ed è magia di sapori

Alto Adige

L’Alto Adige arriva a Milano con Casa Alto Adige e conquista la città meneghina con i suoi sapori decisi e genuini.

Un incontro inedito, ma perfettamente riuscito: la Luxury House di Presso, in Paolo Sarpi, si è trasformata per una sera in Casa Alto Adige, regalando una viaggio nell’enogastronomia di un luogo in cui pianura e montagna si fondono per creare materie prime uniche.

Pensiamo al vino di Elena Walch, le cui vigne sono coltivate nella parte pianeggiante del Tramin (Traminer): Pinot e Souvignon lussureggianti, dai profumi di fiori di campo e sentori di caramello che si diffondono in bocca, quasi come la brezza delle Dolomiti.

E poi le materie prime selezionate personalmente dallo chef Armin Mainfhofer, chef resident dell’Adler Balance di Ortisei, tra cui erbe spontanee, fiori, cereali antichi e carni morbidissime.

La cena è stata un piacevole connubio tra materie prime inusuali e vini che esaltavano i sapori di ogni piatto.
L’insalatina di erbe selvatiche  e fiori con salmerino marinato della Val Passiria è l’entreé accompagnata con il Kristalberg Pinot bianco 2016: la varietà di erbe selvatiche è tale (ne abbiamo contate più di 10) che ogni assaggio appare sempre diverso, per sapore e consistenza. Il salmerino marinato ben si sposava con erbe e fiori di montagna.

E’ seguito un cappuccino di castagne al profumo di Tonca, caffè e vaniglia: la dolcezza delle castagne e l’amaro del caffè si fondono insieme creando una tavolozza di sapori davvero sorprendente. E’ stata poi la volta di un orzotto cremoso con farro e avena, con spinaci selvatici e sbriciolata di fiori alpini. Perfetta la cottura dei cereali, mantecati in crema, contrastati dall’amarognolo dello spinacino selvatico, appena scottato e dalla sbriciolata di fiori alpini colorati, che hanno dato non solo un tocco di colore, ma anche un gusto acidulo, perfetto col piatto.

Come secondo, servito con un Souvignon Vigna Castel Ringberg 2016, una tenerissima guancetta di vitello in brasato del suo sugo, che si tagliava con il cucchiaio! Accando una purea di sedano, ottima con l’intingolo e delicata da non coprire il sapore della carne.

Gran finale con panna cotta, purea di cachi e mirtilli marinati, servita con Pino Nero Ludwig 2014, il secondo pinot nero migliore d’Italia. Rimane solo un desiderio, al termine di questa cena – viaggio nei sapori alto atesini: prenotare un vacanza in Sud Tirolo, per ritrovare al più presto tutte le sensazioni magiche che ingredienti così “selvaggi” hanno lasciato sospese, in attesa di un nuovo assaggio.

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